52 – L’Italia a partire dalla sua geografia

Scrivere un articolo sull’Italia se sei italiano è un po’ come andarsi a confessare in chiesa sapendo che verrai assolto. Leggendo invece le frasi celebri sugli italiani dette da importanti leader stranieri, è giusto chiederci come mai risultiamo ancora così simpatici.

“Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti” Churchill.

“Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre” Churchill.

“Gli italiani… non puoi trovarne uno che sia onesto” Nixon.

Nonostante ciò, l’estate 2025 verrà ricordata per i lunghi festeggiamenti del matrimonio dell’americano miliardario Jeff Besos a Venezia a fine giugno.

Tutto questo solo per ricordarci che se vogliamo essere presi sul serio, soprattutto da un punto di vista geopolitico, dobbiamo prima di tutto non prenderci troppo sul serio.

Ora iniziamo dall’aspetto fisico dell’Italia. A nord ci siamo conquistati una frontiera naturale come le Alpi per “difenderci” dal resto d’Europa, mentre se guardiamo i restanti nostri confini sembriamo una portaerei naturale sul Mediterraneo.

Non è un caso che l’Italia ancora oggi è caratterizzata da due diverse economie, due differenti italie: quella che ha più stretti contatti con l’Europa, o meglio con la Germania e tutto il resto del paese, che invece vede nei traffici marittimi soprattutto a sud la nostra naturale collocazione.

Se seguiamo la linea degli Appennini invece, possiamo facilmente riscontrare che esistono altre due italie: quella a est sull’Adriatico e quella a ovest sul Tirreno. Queste parti hanno due diverse capacità produttive: più ridotte per quanto riguarda l’est, e più avanzate ad ovest. Infatti sul Tirreno abbiamo 3 porti importanti già da diversi secoli, Genova, Livorno e Napoli, mentre sull’Adriatico abbiamo solo Trieste, che però è il porto più a nord di tutto il Mediterraneo e che collega direttamente i mari col cuore dell’Europa.

Insomma, da un punto di vista geopolitico l’Italia è interessante proprio per le sue caratteristiche geografiche. Eppure noi italiani tendiamo a pensare che le nostre risorse più importanti siano solo i paesaggi e la cultura, tanto che qualcuno crede davvero che dovremmo impegnarci solo sul turismo e la nostra “italianità” in futuro.

Ora analizziamo i nostri dati anagrafici. Qui siamo di fronte a una vera crisi demografica: abbiamo l’età mediana di 48 anni, la più alta d’Europa, e le prospettive future solo allarmanti. Essere mediamente anziani e insieme mediamente benestanti, significa soprattutto che non siamo disposti al cambiamento: viviamo cioè come se fossimo a 30 anni fa.

Basterebbe invece riflettere sui numerosi dati pubblicati annualmente dall’ISTAT, per prendere decisioni più accoglienti per quanto riguarda le politiche migratorie. Ma si sa che questi argomenti non portano voti.

Allora proviamo a guardare come siamo organizzati in termini di difesa. Prima di tutto alla domanda “sei disposto a difendere il tuo paese?”, l’Italia è al primo posto al mondo tra quelli che rispondono negativamente. Un dato che parla da solo.

Vi riporto inoltre i dati delle caserme italiane che sono dislocate soprattutto a nord e con soldati, tutti volontari, proveniente soprattutto dal sud.

Per finire questa prima carrellata sull’Italia, vi suggerisco di guardare il video di un recente intervento del Ministro della Difesa Guido Crosetto, davvero importante soprattutto per la chiarezza e la franchezza:

Ma voi cosa pensate dell’Italia e di noi italiani?

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