45 – La geografia fisica dell’Europa

Con oggi comincio ad affrontare le aree del mondo e gli Stati, e ogni volta inizierò dalla geografia fisica perché da quella tutti i popoli hanno iniziato a stanziarsi o a trasferirsi, e quindi hanno costruito le loro vite e iniziato le guerre. Cominciamo dalla terra in cui viviamo: l’Europa.

Si perché, anche se non è per tutti, è dalla storia della civiltà egizia, poi greca e poi romana, che l’uomo ha cominciato a riflettere su se stesso e a costruire il proprio destino. Abbiamo le prime forme di scrittura, i primi storici, la prima filosofia, i primi ingegneri e costruttori e le prime forme di diritto; ma anche i primi artisti, la cultura e lo sport, e poi i traffici commerciali nel mediterraneo o sui fiumi, e non da ultimo le prime conquiste territoriali e quindi le guerre. E tutto ciò è nato in Europa.

L’influenza della civiltà europea è arrivata nei millenni in tutti i territori e fra tutte le popolazioni del mondo, soprattutto nel periodo coloniale: non è un caso se noi italiani, da sempre immersi nel mondo europeo, veniamo chiamati “popolo di santi, poeti e navigatori”. L’Europa nel bene e nel male ha conquistato tutto il mondo, sempre al centro di tutte le terre, e perfino oggi in cui USA, Cina e Russia, ma anche India, Turchia e altre nazioni si contendono fette di territori e di mercati, noi restiamo quel luogo più ambito e più invidiato se non altro per il nostro tenore di vita che in media è ancoro fra i migliori al mondo.

E da cosa dipende tutto questo? Proprio dalla terra europea, una terra ricca di pianure, fiumi, laghi, mari, montagne e flora e fauna che consentivano a chiunque di stanziarsi e viverci bene. Nei millenni l’Europa occidentale, volendola differenziare dall’Eurasia che abbraccia la Russia e i paesi Stan, e compresa quella parte occidentale della Russia fino ai monti Urali, è quel luogo dove tutti i popoli hanno fatto le guerre e dove “il passato era ovunque, un continente intero cosparso di ricordi” (Miranda Richmond Mouillot).

Quei ricordi iniziano dall’antica Grecia e da quel mito del ratto di Europa in cui già gli antichi avevano descritto il destino di quelle terre sempre contese. Ma poi furono i romani che attorno al mar Mediterraneo hanno disegnato il loro confini, il “mare nostrum”, lottando sempre con i popoli barbari diversi per lingua e cultura.

Tuttavia oltre al Mediterraneo, è il bacino del Danubio che mostra i vantaggi geografici dell’Europa: fiumi interconnessi su una vasta pianura forniscono confini naturali e una rete di trasporto facilmente navigabile che ha incoraggiato un sistema commerciale in forte espansione. Pensate come ancora oggi quelle stesse terre e città nascondono popolazioni piene di ricordi di guerre e conflitti multietnici: Vienna, Bratislava, Budapest e Belgrado solo per darvi un’idea.

L’Europa è inoltre la culla del cristianesimo che ha tenuto insieme re e imperatori. L’arrivo dell’Islam ha ulteriormente destabilizzato le popolazioni e le civiltà si sono mescolate. Le immagini che riporto sono frutto del lavoro che Limes porta avanti nella sua scuola negli ultimi 5 anni.

Quindi dall’impero romano e col diffondersi del cristianesimo e dell’islam, la cartina dell’Europa cambia di nuovo e non è un caso che i confini coincidono con gli stessi confini naturali di fiumi o monti che saranno oggetto di conflitti fra i futuri Stati. Ancora oggi è così in Ucraina e la conseguente destabilizzazione fra gli Stati confinanti, come la foce del Danubio fra Romania e Ucraina.

Per noi italiani la catena montuosa delle Alpi è da sempre un confine naturale a cui abbiamo puntato per sentirci protetti a nord, dove il mare ci caratterizza come bersaglio di chiunque.

Lo scioglimento dei ghiacciai a nord e la riduzione del 40% dei traffici nel canale di Suez a causa degli Houthi che bloccano illecitamente il passaggio di navi nello stretto di Bab El-Mandeb, danno alle terre baltiche sempre più importanza.

Trovi le capitali europee sulla mappa fisica dell’Europa?

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